Chiacchieriamo di città del cuore, ma prima Niching up e GenZ
...oltre a idee, strategie e appuntamenti!
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Niching che?
Inizio riportandoti un articolo di Seth Godin di qualche giorno fa:
Along the way, folks have talked about “niching down” as a way to help a project find focus.
But that’s backward.
When we identify and embrace the smallest viable audience, we’re moving up. Up the quality hierarchy. Up in responsibility. Up in the likelihood that we’ll make an impact.
To niche up, identify the smallest group of people that would be enough to sustain the project. That group, the group you get to choose, what do they have in common? What do they want? What would they miss if it disappeared…
This puts us on the hook, because if they don’t like it, the work needs to be improved.
And it gives us the foundation to kindly recommend alternatives to people who aren’t in our group. Instead of hustling for more, we’re focusing for better.
Quindi le micro nicchie sono le nuove nicchie?
Facciamo un passo indietro e osserviamo il mercato: dal 2010 a oggi siamo passati dal creare un prodotti orizzontale, non di nicchia a uno verticale, molto di nicchia e quello che ci aspetta è con molta probabilità andare ancora più verticali.
Nel 2024 stiamo andando verso quel processo che Seth Godin chiama niching up: concentrarsi su un pubblico ancora più piccolo con interessi e bisogni ancora più specifici.
Che il futuro sia nelle micro nicchie lo si può vedere anche da un nuovo rapporto di Horizon Media chiamato “The Gen Z Field Guide: A Marketer’s Manual for Following the Niche Over the Norm”.
Per chi lavora nel marketing, la Generazione Z (che vi ricordo arriva anche ai 30 anni) è quella più complessa da capire perché è frammentata in infinite sottoculture caratterizzate da regole, linguaggi e interessi molto diversi tra loro.
Per essere interessanti per questo pubblico dobbiamo, quindi, fare affidamento sulla nostra autenticità così da poter guadagnare consensi all'interno di una specifica sottocultura.
Il rapporto spiega che il 91% dei giovani tra i 18 e i 25 anni “non si sente rappresentato dalla cultura pop mainstream e trova il suo spazio in nicchie come il gaming, l’intrattenimento, l’educazione, la moda e la bellezza, anzi in una delle 12 super nicchie all'interno di queste, come Streetwear x Gamers, Horror Healers, Scientific Edutainers e Cursed Cosplayers... quindi quello che dobbiamo fare è pensare in modo iper-specifico.
Ma com’è avvenuta questa frammentazione?
In realtà non dovrebbe stupirci, basti pensare che la Generazione Z è la prima generazione a essere cresciuta su Internet: l'algoritmo è la loro porta sul mondo.
Il co-fondatore di LinkedIn, Reid Hoffman, chiama la Generazione Z “la generazione della rete” che pensa e agisce in modo individuale, ma nel contesto di una community più ampia ed è qui che tu, professionista torni al centro della storia: la tua sfida è diventare parte della loro storia.
Quando hai una visione chiara di ciò che rappresenti e dell'impatto che vuoi avere e sei in grado di comunicarla, allora sarà la nicchia, anzi la super nicchia a venire da te.
Facciamo come dice Seth Godin, focalizziamoci sul niching up, ma facciamolo partendo da noi, decidiamoci a comunicare e farci conoscere sapendo che il 90% delle persone che ci ascolteranno non saranno d’accordo con noi, non la penseranno come noi, non faranno parte della nostra super nicchia e non solo va bene così, è giusto che sia così!
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Da guardare
In questi giorni sono andata a vedere “Past Lives” e ogni cosa che vorrei scrivervi sarebbe spoiler, quindi vi dico solo che ho trovato stimolante la riflessione sul flusso infinito di vite possibili.
Andate a vederlo e preparatevi a scoprire il meraviglioso concetto di “In-yun” e far pace con molti dei vostri “se solo avessi…” grazie alla mia frase preferita del film:
Se è qui che sono finita è qui che dovevo essere!
Da leggere
Torna una nuova storia della mia “Antologia di un viaggio qualunque”.
La protagonista di oggi è Nicole Zunino, Business Consultant ed esperta di Human Design. Nicole ci porta a scoprire le sue città del cuore e ci racconta come abbiano avuto un impatto trasformativo nella sua vita!
Buona lettura!
Immagina una serata tiepida, in uno di quegli angoli nascosti della città dove il tempo sembra rallentare, lasciando spazio a conversazioni che si dipanano con la naturalezza di onde che lambiscono la riva.
Io e Nicole, sedute a un tavolino all'aperto, davanti a due bicchieri di spritz che catturano l'ultima luce del tramonto, trasformandola in sfumature d'arancio vivaci come i ricordi che sta per condividere.Lei inizia, con un sorriso che riflette una passione vivida per la vita e per i viaggi: “New York è stata una rivelazione per me,” le sue parole fluttuano con l'entusiasmo di chi ha scoperto un mondo nuovo inaspettatamente. “Quella città ha un battito, un ritmo che ti convince che tutto, ma proprio tutto, è possibile. L'energia, le persone, le opportunità... è come se New York ti sussurrasse costantemente all'orecchio: 'Osare è vivere'.”
Il suo racconto prosegue, e con ogni parola, è come se potessi vedere i grattacieli che sfidano il cielo, sentire il brusio incessante delle strade che non dormono mai, percepire l'infinito potenziale che si respira tra quelle vie.“Poi c'è Parigi,” continua, e il tono della sua voce cambia, diventa più soave, riflessivo. “Parigi è il batticuore di ogni svolta importante della mia vita. Camminare per le sue strade è come attraversare un sogno ad occhi aperti, dove ogni angolo racconta una storia, ogni via rivela un segreto. Parigi mi ha insegnato il valore della bellezza, dell'arte di perdersi per ritrovarsi.”
Con ogni parola, riesco a immaginare i boulevard alberati, i caffè affollati di artisti e pensatori, l'architettura che sembra danzare sotto il cielo parigino. È come se, attraverso i suoi occhi, potessi vedere la città della luce in una luce completamente nuova.
Infine, Bali.
“Bali è stato il luogo dove ho imparato che non c'è un momento perfetto per vivere i propri sogni. L'isola mi ha accolta con una serenità che mi ha permesso di confrontarmi con me stessa, di comprendere che ogni esperienza, anche la più breve, è un tuffo nell'ignoto che ci arricchisce, ci trasforma.”Mentre parla di Bali, il suo viso si illumina, è qualcosa che nascere dal profondo. Posso quasi sentire il suono delle onde, l'aroma del mare che si mescola con quello dei templi e della terra, un luogo dove il tempo si dilata, permettendo momenti di profonda introspezione e crescita personale.
Questo incontro, scandito dal ritmo dolce dei nostri spritz e dalla melodia delle sue esperienze, si rivela un viaggio in sé, un'esplorazione delle città del suo cuore che, attraverso le sue parole, diventano anche un po' le mie. Con ogni storia, con ogni ricordo condiviso, capisco che viaggiare, per lei, è molto più che spostarsi da un luogo all'altro: è un modo di essere, un'espressione dell'anima che cerca, in ogni angolo del mondo, lezioni di vita, bellezza, e soprattutto, possibilità.
Trovi Nicole Zunino sui social qui e puoi approfondire il suo magnifico lavoro con lo Human Design e non solo qui!
Let's talk about Niching Up and Gen Z
Niching what?
Let me start by bringing up an article from Seth Godin a few days ago:.
Along the way, folks have talked about “niching down” as a way to help a project find focus.
But that’s backward.
When we identify and embrace the smallest viable audience, we’re moving up. Up the quality hierarchy. Up in responsibility. Up in the likelihood that we’ll make an impact.
To niche up, identify the smallest group of people that would be enough to sustain the project. That group, the group you get to choose, what do they have in common? What do they want? What would they miss if it disappeared…
This puts us on the hook, because if they don’t like it, the work needs to be improved.
And it gives us the foundation to kindly recommend alternatives to people who aren’t in our group. Instead of hustling for more, we’re focusing for better.
So, are micro niches the new niches?
Let's take a step back and look at the market: from 2010 to today, we've shifted from creating a broad, non-niche product to a vertical, highly niche one, and what's likely ahead is going even more vertical.
In 2024, we're moving towards what Seth Godin calls niching up: focusing on an even smaller audience with even more specific interests and needs.
That the future lies in micro niches is also evident from a new report by Horizon Media titled “The Gen Z Field Guide: A Marketer’s Manual for Following the Niche Over the Norm.”
For those in marketing, Generation Z (which, remember, includes people up to 30 years old) is the toughest to crack because it's fragmented into infinite subcultures, each with its own rules, languages, and interests.
To appeal to this audience, we must rely on our authenticity to gain approval within a specific subculture.
The report reveals that 91% of young people between 18 and 25 "don't feel represented by mainstream pop culture and find their place in niches like gaming, entertainment, education, fashion, and beauty, or even one of the 12 super niches within these, like Streetwear x Gamers, Horror Healers, Scientific Edutainers, and Cursed Cosplayers... so what we need to do is think hyper-specifically.
But how did this fragmentation happen?
It shouldn't surprise us, considering Generation Z is the first to grow up online: the algorithm is their window to the world.
LinkedIn co-founder Reid Hoffman calls Generation Z “the network generation” that thinks and acts individually but within the context of a broader community. And this is where you, the professional, come back into the story: your challenge is to become part of their narrative.
When you have a clear vision of what you stand for and the impact you want to make, and can communicate it effectively, then the niche, or rather the super niche, will come to you.
Let's do as Seth Godin says, focus on niching up, but let's start with ourselves, deciding to communicate and make ourselves known, knowing that 90% of people listening won't agree with us, won't think like us, won't be part of our super niche - and not only is that okay, it's how it should be!