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Avete mai camminato lungo una strada che solitamente percorrete in auto? All'improvviso compaiono dettagli che ad alta velocità non avevate percepito.
Vi rendete conto che ogni strada in realtà ne comprende due:
quella di chi va a piedi, e quella di chi va in macchina.Le due strade non intrattengono tra loro che un sottile rapporto cartografico: l'esperienza che facciamo di ciascuna delle due è completamente diversa.
Se i libri fossero strade, alcuni sarebbero fatti per esser percorsi velocemente in auto: i dettagli - quei pochi che ci sono - risultano insignificanti, ma la velocità e lo slancio dinamico della storia ci esaltano. Altri libri, se pensati come strade, sarebbero fatti per esser percorsi a piedi: più che la traiettoria, contano i panorami che una strada del genere potrebbe offrire.
Per me, i libri migliori sono così: li attraverso rapidamente in macchina, ma di tanto in tanto devo rallentare e accostare, per guardarmi intorno rapito. Libri così sono fatti per essere riletti. (La prima volta posso correre all'impazzata, alla massima velocità; poi mi godrò una passeggiata senza fretta, in modo da poter vedere quello che mi sono perso.)
Questo estratto dal libro che vi consiglio qui sotto mi è tornato alla mente quando ho letto la presentazione del TedX di Torino a cui ho partecipato giovedì sera:
Mi stai ascoltando?
Senti le mie parole, via via che l’occhio corre su di esse e la mente le trasforma in suoni?
Cogli il mio messaggio, ora che il suono diventa significato e si trasforma in pensiero?
E dal pensiero – che non è più soltanto mio, ma tuo, nostro – non senti forse nascere qualcos’altro?
Quel “qualcos’altro” è l’inaspettato; quello che stai vivendo, è ascolto generativo.
L’ascolto generativo, la danza del pensiero tra più menti messe a sistema, dalla quale nascono idee inaspettate. Il suo verificarsi presuppone una connessione profonda, presenza, apertura e assenza di pregiudizi.
Un TedX dedicato all’ascolto generativo, a ciò che di inaspettato può nascere dall’incontro tra idee diverse, ma in risonanza.
Quando ascoltiamo senza pensare di saper già cosa ci verrà detto riusciamo a farci sorprendere e a far nascere in noi qualcosa di nuovo, che non avevamo calcolato e che fino a quel momento non esisteva.
Aaron Copland sostiene che, quando ascoltiamo la musica, il nostro ascolto si svolge su tre piani:
- sensuale,
- espressivo,
- semantico-musicale.
Il livello sensuale è, forse, il più semplice da dimenticare e il più difficile da rievocare. Se nell'immaginazione “ascolto” l'apertura della Quinta di Beethoven, ricordiamo il suo andamento insistente, che spinge verso il basso, non sentiamo suonare l'intera orchestra né i singoli strumenti che la compongono.
Sentiamo la forma delle note, la loro qualità espressiva.
La voce dei cantanti, invece, ci risulta più semplice da ricordare, forse perché la voce siamo in grado noi stessi di produrla, a partire dai nostri corpi?
E quando leggiamo, riusciamo a sentire le voci dei personaggi?
Sicuramente possiamo “udire” mentalmente le nostre voci quando non stiamo parlando...
Come abbiamo vissuto al TedX ascoltando idee nuove e inserendole ognuno nel proprio mondo personale CO-CREIAMO qualcosa che prima non esisteva, così mentre leggiamo immaginiamo qualcosa e scopriamo che non sempre quella lettura è puramente astratta, il risultato cioè di un'interazione di nozioni teoriche, ma sembra, invece, che alcuni dei nostri contenuti mentali abbiano natura figurativa.
Provate quest'esperimento mentale tratto dal libro di cui vi ho già accennato:
Pensate alla lettera maiuscola D.
Ora immaginate di ruotarla di novanta gradi in senso antiorario.
Ora prendetela e ponetela mentalmente sopra alla lettera maiuscola J.
ORA...
CHE
TEMPO
FA.
NELLA TUA MENTE?
☂️
Per concludere possiamo dire che quando leggiamo, ma anche ascoltiamo, gustiamo, etc… quando riusciamo a vivere una nuova esperienza uscendo dal meccanismo Mipiace/Nonmipiace, siamo in grado di sperimentare qualcosa di puro, guidato unicamente dai nostri sensi, qualcosa che ci porta a scoprire un mondo completamente nuovo e a noi sconosciuto…
“Sense and Sensibility”, scriveva Jane Austen
“Quando ascoltiamo un capolavoro diventa capolavoro” diceva Friedrich Nietzsche
Ciao, sono Elisa! Volevo salutarti e dare il benvenuto ai nuovi iscritti a questa newsletter.
Oggi ti parlo di “Cosa vediamo quando leggiamo”, ma questa pubblicazione è molto versatile e non riesce a stare nei paletti di una sola area di interesse, quindi aspettati di tutto.
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Da leggere
Vi consiglio il libro da cui ho preso parte dell’ispirazione per la newsletter di oggi: “Che cosa vediamo quando leggiamo” di Peter Mendelsund.
Nei libri incontriamo personaggi, luoghi, oggetti che ci sembra di conoscere, come se li avessimo davanti: ma li vediamo davvero?
Che immagini nascono nella nostra mente quando leggiamo? Da dove vengono e come le creiamo? Sono nitide o confuse? In questa appassionante conversazione illustrata, Peter Mendelsund ci racconta quello che succede nella nostra immaginazione di lettori, accompagnandoci in un viaggio costellato di incipit classici, mappe e citazioni, alla scoperta di cosa vediamo quando leggiamo.
Da guardare
Ovviamente stanotte ci sono gli Oscar, anzi il 96th Academy Awards.
Chi vincerà, secondo te, come miglior film?
(non volevo snobbare gli altri 6 ma il sondaggio prevede solo 5 risposte e ho messo i più probabili secondo la critica)
Da Wave alla Community
Eccoci con la nostra agenda di marzo
Con l’emoji 🌟indico gli eventi gratuiti aperti a tutte, mentre con 🌊 indico i contenuti riservati a chi ha un abbonamento alla Wave Community!
🌊 Sessione di Coaching di gruppo!
Giovedì 7 Marzo - ore 11:00
Adoro l'energia che scaturisce dalle nostre sessioni di coaching di gruppo!
È il momento di sognare, pianificare e realizzare insieme!
Come sta andando il mese?
A che punto siamo?
In questo incontro lavoreremo su semplificazione e spazi non negoziabili.
🌊 Sessione Strategica con Elisa
Giovedì 14 Marzo - ore 11:00
Nella sessione strategica: "Per quale caXXo di motivo hai detto Si, se volevi dire No?" parleremo e creeremo Sani Confini.
Oltre, come sempre vedere insieme le vostre strategie e lavorarci direttamente con me, avete una business strategist a vostra disposizione, usatemi!
🌟Money Party!
Sabato 16 Marzo - ore 11:00
Secondo appuntamento con il denaro!
Quanto ci pagano è la misura del nostro valore?
Vi aspetto qui l'11 ottobre alle 11:00 per parlarne insieme!
🌊Inside: dove la cultura e l’intrattenimento diventano apprendimento.
Sabato 23 Marzo - ore 11:00
Pronte a far vostro il mio metodo per imparare come "imparare e disimparare" perché come insegna il Maestro Yoda (mai come oggi) "Devi disimparare ciò che hai imparato"
🌊Wave Circle
Giovedì 28 Marzo - ore 11:00
Questa è l’occasione per portare le vostre riflessioni su temi a voi cari, ma anche se avete nuove idee per il vostro lavoro che volete condividere con la community e confrontarvi con loro (nuovi corsi/servizi/ strategie di mkt/…tutto!)
Trovate il calendario sempre aggiornato anche nell’Area Riservata di Wave: https://wave-community.com/area-riservata/
From web with curiosity
Spot dell’ Apple Vision Pro, niente da aggiungere!
Rimaniamo in tema film: qui i 25 film che vorrete rivedere ancora e ancora secondo The Atlantic.
Il The Guardian ha lanciato una newsletter dedicata solo a Taylor Swift (Swift Notes), mi sono iscritta? Ovvio!
What to expect
Our comprehensive email on all things Taylor Swift. During this year of turbo Swift activity – new music, the Eras tour, her influence on the football pitch and the US presidential elections – here's your ticket to Taylor-world
Let's talk about what we see when we read
Have you ever walked down a street you usually drive on? Suddenly, details emerge that you didn't notice at high speed. You realize that every road actually encompasses two: one for pedestrians and one for drivers.
The two paths share only a thin cartographic relationship: the experience we have of each is completely different.
If books were roads, some would be designed for fast driving: the details - few as they are - seem insignificant, but the speed and dynamic momentum of the story exhilarate us. Other books, if thought of as roads, would be made for walking: it's more about the scenery that such a path could offer. For me, the best books are like this: I race through them by car, but occasionally, I have to slow down and pull over, to look around in awe. Such books are made to be reread. (The first time, I can speed wildly, at full throttle; then, I'll enjoy a leisurely walk, so I can see what I missed.)
This excerpt from the book “What We See When We Read” came to mind when I read about the TedX presentation in Turin I attended Thursday evening:
Are you listening to me? Do you hear my words, as your eye glides over them and your mind turns them into sounds? Do you grasp my message, now that the sound becomes meaning and transforms into thought? And from thought – which is no longer just mine, but yours, ours – don't you feel something else emerging?
That "something else" is the unexpected;
what you're experiencing is generative listening.
Generative listening, the dance of thought among multiple minds working together, from which unexpected ideas are born. It presupposes a deep connection, presence, openness, and absence of prejudice.
A TedX dedicated to generative listening, to what unexpected things can arise from the meeting of different but resonant ideas.
When we listen without assuming we already know what will be said, we allow ourselves to be surprised and to discover something new within us that we hadn't anticipated and that didn't exist until that moment.
Aaron Copland argues that, when we listen to music, our listening occurs on three levels: sensual, expressive, and semantic-musical.
The sensual level is perhaps the easiest to forget and the hardest to recall. If in our imagination we "listen" to the opening of Beethoven's Fifth, we remember its insistent drive downward, we don't hear the whole orchestra nor the individual instruments that comprise it. We hear the shape of the notes, their expressive quality.
The voice of singers, on the other hand, is easier to remember, perhaps because we can produce the voice ourselves, using our bodies?
And when we read, can we hear the characters' voices?
Certainly, we can "mentally hear" our own voices when we are not speaking...
As we experienced at the TedX, listening to new ideas and incorporating them into our own personal worlds, we CO-CREATE something that didn't exist before, so while reading we imagine something and discover that not all reading is purely abstract, the result of an interaction of theoretical notions, but seems, instead, that some of our mental content has a figurative nature.
Try this mental experiment from the book I mentioned:
Think of the uppercase letter D.
Now imagine rotating it ninety degrees counterclockwise.
Now mentally place it on top of the uppercase letter J.
NOW...
WHAT
WEATHER
IS
IT
IN YOUR MIND?
☂️
To conclude, we can say that when we read, but also listen, taste, etc., when we manage to experience something new by stepping out of the like/dislike mechanism, we are able to experience something pure, guided solely by our senses, something that leads us to discover a completely new and unknown world...
"Sense and Sensibility," wrote Jane Austen.
"When we hear a masterpiece, it becomes a masterpiece," said Friedrich Nietzsche.